Saverio Ferrari

I NAZISTI DI LUDWIG E IL ROGO DEL CINEMA EROS

Milano 1983: la più grave strage a sfondo politico dopo Piazza Fontana

 

LA STORIA DI UNA SETTA OMICIDA LEGATA A ORDINE NUOVO, IL BRACCIO ARMATO DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE

 

Dalla fine della Seconda guerra mondiale, la strage dell’Eros Sexy Center, con le sue sei vittime, è stata la strage più grave a sfondo politico compiuta a Milano, seconda solo a piazza Fontana. I neonazisti Wolfgang Abel e Marco Furlan, due giovani della Verona bene, che rivendicavano, tra aquile e svastiche, le loro azioni criminali come Ludwig, furono condannati. Volevano punire dei “viziosi”. Un’azione riconducibile a un’ideologia basata sull’affermazione di una “razza” superiore di uomini.

Partendo da questa vicenda, Saverio Ferrari ripercorre la storia di questa setta assassina, che operò dal 1977 al 1984, compiendo numerosi delitti, riscrivendola con buona pace delle perizie psichiatriche e delle sentenze che hanno ridotto il caso a una questione di follia individuale. L’azione di Ludwig, lucida, feroce e spietata, va, infatti, ricollocata a pieno titolo nel contesto della strategia della tensione, segnata da bombe e manovre eversive, certamente attive fino agli anni Ottanta, ma anche dall’uso terroristico di devianze esoterico-religiose. Ludwig ne è la prova.

Grazie alla documentazione emersa nelle inchieste sulle stragi nere, ora sappiamo che fu il gruppo nazifascista di Ordine nuovo a figliare Ludwig, con ben più di due persone al suo interno, non solo Abel e Furlan. Una di queste, Marco Toffaloni, veronese pure lui, dovrà rispondere prossimamente per la strage di piazza della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974.

12.35

Scheda Bibliografica

Autore Saverio Ferrari
Pagine 128 – illustrato con fotografie in b/n
Formato cm 13 x 20 – brossurato con bandelle
Collana Unaltrastoria
ISBN 9788867182916

RASSEGNA STAMPA

Guido Caldiron, “Quella memoria di sangue che è ancora alla ricerca della verità”, il manifesto, 27 luglio 2021

 

Mario Consani, “Cinema Eros, strage del silenzio. Ora cade il muro della vergogna”, Il Giorno, 20 giugno 2021

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