NEGRETTA: in RISTAMPA il romanzo che razzisti e sessisti NON vorrebbero MAI farvi leggere

Quando le avventure di Mari, bambina venuta al mondo in quel di Bergamo e là diventata grande a forza di polenta e razzismo, hanno preso vita grazie alla penna della sua autrice, Marilena Umuhoza Delli, l’Italia, vale a dire il Paese che mai ha voluto guardare in faccia – figuriamoci accettare – la realtà meticcia che pure lo contraddistingue, stava facendo i conti con gli esiti della pandemia e con le conseguenze economiche e sociali dei mesi di lockdown. In un simile contesto, la pubblicazione di Negretta. Baci razzisti è il classico sasso gettato nello stagno del pregiudizio e di una politica sicuramente più incline a fomentare odio che ad affrontare i numerosi problemi che attanagliano le persone comuni, chiunque ogni giorno vive grazie al frutto del suo lavoro. Tra i tanti e le tante, migliaia di ragazzi e ragazze che, come la protagonista di Negretta, pur essendo nati in Italia, non soltanto si vedono negati i più elementari diritti di cittadinanza (o i più basilari diritti umani…), ma devono affrontare ogni giorno il disprezzo più o meno sottile e il razzismo più o meno conclamato che, a partire dalle istituzioni, dilaga nella cosiddetta “società civile”. Da questo punto di vista, Marilena Umuhoza Delli, con il suo Negretta, è l’avanguardia di una nuova resistenza: parte di un coro meticcio di voci decise a rivendicare con orgoglio, insieme a un’identità afro-italiana, anche la volontà di cambiare la realtà del sessismo e del disprezzo per i poveri contenuta in ogni politica di stampo razzista. A testimoniarlo è la stessa storia di Mari, la Negretta a cui è dedicato il romanzo di Marilena. Un libro che, con forza e ironia, è riuscito a far parlare di sé, raccogliendo l’interesse della stampa e il consenso di tanti lettori e tante lettrici fino al punto di superare, proprio in questi giorni, il traguardo della prima ristampa. Ma la realtà, come è noto e come la Mari di Negretta sa benissimo, non è tutta rose e fiori. Imperterriti, infatti, sui social della Red Star Press, la casa editrice romana che ha pubblicato il libro, hanno cominciato a piovere messaggi di insulti schifosi: commenti di becero razzismo e sessismo trionfante – lo spaccato di un’Italia orrenda, lo stesso luogo in cui il prezzo della pelle nera può essere pagato con la vita (da Soumaila Sacko a Willy Monteiro Duarte) allo stesso modo in cui, la vita, viene perduta ogni giorno per il solo fatto di essere nate donne. Questa è la ragione per cui Negretta è il romanzo che razzisti e sessisti non vorrebbero mai farvi leggere. Un motivo in più per festeggiare, al contrario, la sua prima ristampa. Alla faccia di chi, dall’alto del suo machismo e del suo razzismo più o meno conclamato è costretto, ogni giorno di più, a scoprire di essere già stato sconfitto dalla storia.

 

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