26 novembre 2021: “Fascismo e fascisti. Antifascismo e resistenze”, incontro con Ivan Spada e Michele Terra a Bologna
Bologna, 26 novembre 2021
Ore 18:15: Dibattito sul tema “Fascismo e fascisti. Antifascismo e resistenze. Una riflessione tra storia e presente” con Ivan Spada, autore del libro “Il fascismo a Bologna” e Michele Terra, curatore di “Antifascimo e Rivoluzione”, presso la Sala Consiliare di via dello Scalo 21.
Il fascismo nasce dopo la Grande Guerra in un quadro generale di brutalizzazione della lotta politica e di irruzione violenta dei movimenti di massa nella storia. Bologna diventa il caso esemplare del modello fascista che, in una manciata di anni, si afferma sulla scia di una formidabile offensiva antioperaia, in difesa degli interessi degli agrari e dei ricchi borghesi.
Questo libro, a partire dal contesto in cui nasce il Fascio di Combattimento di Bologna, ripercorre le fulminanti carriere dei principali squadristi emiliano-romagnoli – Leandro Arpinati, Dino Grandi, Augusto Regazzi, Gino Baroncini… – all’interno di un gruppo di potere capace di avviluppare l’intero apparato economico e istituzionale. Con la Liberazione si riuscirà solo in parte a riscattare la città dalla presenza fascista perché, come spiega Ivan Spada: «Rimane solo il dato oggettivo della socializzazione delle perdite, non solo economiche, che è stato il frutto dei circa due decenni di governo fascista di Bologna. A partire dalle logiche clientelari e nepotistiche per la formazione della classe dirigente cittadina e per la gestione degli appalti pubblici, fino al collaborazionismo criminale con le truppe di occupazione naziste».
Cos’è il fascismo? O meglio, cosa sono i fascismi? Come nascono, come si diffondono e, soprattutto, quali sono gli interessi a cui si piega qualunque movimento reazionario di massa?
Tra ricostruzione storica e interpretazione di eventi politici la cui portata è sotto gli occhi di tutte e tutti, Antifascismo e rivoluzione ricorre ai classici del movimento operaio, con il supporto dei contributi decisivi di Gramsci e Trotsky, per affrontare simili, fondamentali domande. E, sulla scorta dell’analisi di vicende storiche epocali, non si limita a sviscerare quella che è la genesi di qualunque fascismo. Ma chiarisce in modo inequivocabile la necessità del suo definitivo abbattimento rispetto a qualunque progetto di cambiamento dello stato di cose presente.