Matteo Minelli

LA STORIA CONTRO IL RAZZISMO

Riconoscere e confutare i discorsi d'odio razziale attraverso i fatti storici

Da alcuni decenni il tema dei discorsi d’odio è entrato prepotentemente all’interno del dibattito pubblico. Un fenomeno preoccupante e pericoloso che a lungo è stato affrontato soltanto sul piano giuridico con risultati piuttosto deludenti. Non basta infatti condannare legalmente l’hate speech per fermarlo, e soprattutto non si può affrontare un certo tipo di linguaggio solo nel momento in cui esprima in modo esplicito tesi discriminatorie o propositi violenti.  Servono interventi culturali e sanzioni sociali che colpiscano tutti quei discorsi che riproponendo pregiudizi, luoghi comuni, false informazioni diffondono, più o meno direttamente, la cultura dell’odio verso minoranze e gruppi oggetto di oppressione. 

Per fare ciò risulta indispensabile il ruolo della storia, disciplina capace di analizzare criticamente i discorsi d’odio, mostrare i loro aspetti ricorrenti, svelarne gli aspetti mistificatori e soprattutto dimostrare come la diffusione di stereotipi e preconcetti che potrebbero sembrare banali o inoffensivi possano risultare gravidi di conseguenze. 

In questo testo, dopo aver analizzato l’origine del pregiudizio “etnico-razziale” e la sua trasformazione in vera e propria ideologia razzista, approfondiamo alcuni casi specifici di hate speech. Casi che differiscono per epoca, supporto comunicativo, collocazione geografica, autori e contesti, ma che presentano dei cliché ricorrenti che, confutati sul piano dei fatti storici, ci permettono di comprendere come il discorso razzista, ancora oggi, si nutra dei medesimi leitmotiv.

15.00

Scheda Bibliografica

Autore Matteo Minnelli
Pagine 184
Formato cm 15×21 – brossurato con bandelle
CR Edizioni
ISBN 9791280257086