Stéphane Courtois, Denis Peschanski, Adam Rayski, Boris Holban

ALLE ORIGINI DEI GAP

Ftp-Moi: gli immigrati comunisti nella resistenza francese (a cura del Centro di documentazione Wacatanca)

A cavallo fra le due guerre mondiali la Francia diventa terra d’immigrazione. Centinaia di migliaia fra italiani, polacchi, spagnoli, rumeni, cechi, slovacchi, bulgari, ungheresi e jugoslavi scelgono il Paese transalpino come rifugio. L’eco della Rivoluzione e della Comune di Parigi, insieme alla tradizione integrazionista della Francia, contribuiscono a favorire l’afflusso, ma ovviamente sono le opportunità di lavoro nelle fabbriche a determinare l’esodo imponente. Il Partito comunista francese decide già sul finire degli anni Venti di organizzare questa massa di diseredati. Crea a questo scopo prima la MOE e poi la MOI, due organizzazioni autonome ma interne al partito che devono organizzare per nazionalità i nuovi venuti. L’obiettivo è sindacalizzare gli immigrati, offrire loro sostegno culturale e materiale ma, soprattutto, creare una base di massa per il PCF, che in quel periodo attraversa una profonda crisi. Il lavoro minuzioso paga: molti degli immigrati ingrossano le fila del Partito e si organizzano sotto la sua egida. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, questi organismi collaudati forniscono le prime leve alla lotta partigiana. Sono loro i primi a prendere le armi, soprattutto nelle città, dove l’occupazione nazifascista è feroce e la Resistenza fatica a esprimere tutto il suo potenziale. Già nel 1941 arrivano le prime azioni: deragliamenti, espropri e omicidi mirati sono all’ordine del giorno. Una storia dimenticata, ricostruita fra testimonianze dirette e documenti d’archivio, del primo movimento clandestino di resistenza armata composto esclusivamente da immigrati comunisti che per primi, senza attendismi e imboscamenti, si sono gettati in una lotta senza quartiere contro il nazifascismo.

IL COFANETTO COMPRENDE:

Boris Holban, Ai miei compagni. La vera storia della “manodopera immigrata” nella resistenza francese raccontata dal capo militare degli Ftp-Moi di Parigi

Stéphane Courtois, Denis Peschanski, Adam Rayski, Il sangue dello straniero. Storia degli Ftp-Moi: la “manodopera immigrata” dei partigiani francesi

Centro di documentazione Wacatanca, Ftp-Moi: il ruolo dei comunisti nella resistenza europea. Introduzione a una storia rimossa

37.05

Scheda Bibliografica

Autore Stéphane Courtois, Denis Peschanski, Adam Rayski, Boris Holban
Pagine 750
Formato 3 vol. brossurati raccolti in cofanetto
Collana Unaltrastoria
ISBN 9788867181643