3 aprile 2022: Giornata di approfondimento sulla Resistenza Antifascista in Donbass a Modena

 

Modena, 3 aprile 2022

ore 11.30: incontro con gli autori del libro “Non un passo indietro” e Alberto Fazolo di “In Donbass non si passa” al Laboratorio Libertario Ligera di Modena (via Pomposa (8).

NON UN PASSO INDIETRO

Le vicende ucraine continuano a generare silenzi da parte dei mezzi di comunicazione e vuoti di riflessione rispetto alla capacità di comprendere gli avvenimenti da parte degli analisti più blasonati.

A essere assente, insieme all’informazione sulla guerra in Donbass e sulla realtà della Repubblica Popolare di Lugansk, è la capacità di comprendere le dinamiche sociali e politiche del quadrante ex-sovietico in uno scenario d’iniziativa internazionalista.

Sono queste le ragioni che hanno animato la scrittura di queste cronache dalla Repubblica Popolare di Lugansk e dalla guerra in Ucraina: una storia contemporanea non soltanto rispetto a ciò che viviamo nel quotidiano come esito di conflitti geopolitici in corso su scala planetaria; ma contemporanea anche rispetto all’iniziativa che, lanciando la parola d’ordine «Non un passo indietro», ha consentito di organizzare una missione sul campo, rispetto alla quale questo libro e il documentario allegato — “Gavarit Donbass-Parla il Donbass” — si pongono come presa diretta, resoconto fedele di una permanenza sul fronte russo- ucraino durata molti mesi.

IN DONBASS NON SI PASSA

«In Occidente, si cerca di non menzionare questo conflitto o di presentarlo soltanto come “l’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina indipendente”. Così, nessuno ha ufficialmente condannato le esecuzioni di massa a Odessa e a Mariupol, i bombardamenti e i colpi di artiglieria lanciati contro città pacifiche, la morte di migliaia di civili, la maggior parte dei quali anziani, donne e bambini. […] Il relativismo morale dei governi occidentali mostra spensieratamente gli assassini fascisti dei battaglioni punitivi come “vittime dell’aggressione russa” e i residenti del sud-est ucraino, uccisi e torturati, come “terroristi e mercenari”. Per la maggior parte degli Europei, non è evidente il fatto che il nazismo, che essi stessi sono abituati a considerare come un passato lontano, abbia dato i suoi germogli velenosi proprio al loro fianco» – Alexey “Dobrij” Markov.

Sono anni che una storia completamente rimossa dai mezzi d’informazione continua a scrivere pagine di sangue alle porte dell’Europa. È la storia delle Repubbliche Popolari del Donbass dove, di fronte a un colpo di stato apertamente fascista e in una situazione di volta in volta indebitamente dipinta come “conflitto etnico” o come indebita interferenza della Russia negli affari ucraini, molti distaccamenti delle milizie si formano nel nome del comunismo e sotto le bandiere rosse della ex Unione Sovietica.

Sin dall’inizio del conflitto, alla lotta prendono parte un numero significativo di volontari stranieri, che danno vita alle proprie formazioni all’interno della Milizia Popolare. Tra queste (e probabilmente la più nota), il gruppo “InterUnit” della Brigata “Prizrak”, in cui hanno prestato servizio soldati provenienti da ogni parte del mondo:  protagonisti di una storia di antifascismo e solidarietà internazionalista che, prima della redazione di questo libro, non era ancora mai stata raccontata.

Prefazione di Alexey “Dobrij” Markov

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