Robyn Hitchcock

1967. Come ci sono arrivato e perché non me ne sono mai andato

Memoir

 

Un ragazzo brillante e ossessivo-compulsivo viene spedito in collegio poco prima di compiere tredici anni. Non siamo in un momento qualunque della storia dell’umanità, considerando che il vinile di Highway 61 Revisited di Bob Dylan si sta consumando sotto le puntine dei giradischi di mezzo mondo e che Revolver dei Beatles si appresta a fare la stessa fine. Nemmeno il ragazzino destinato al collegio da genitori che sognano per lui la migliore istruzione possibile in Gran Bretagna, a dire il vero, è un ragazzino qualunque. Anche se, nel momento in cui comincia a prendere coscienza di sé stesso, tutta la materia di cui è composto l’universo sembra essere racchiusa in un immaginario compreso tra la sua spugnetta verde a forma di Dalek – primigenio gadget di Doctor Who – e… Teresa, la ragazza alla pari norvegese che vive con lui e la sua famiglia. Nemmeno un pugno di mesi, comunque, e il miracolo si compie: il ragazzino del collegio diventa un accanito fan di Bob Dylan alto 1 metro e 88 con l’unica ambizione di trasferirsi a Nashville. I calendari mettono nero su bianco un fatto incontrovertibile: siamo ormai nel 1967. E a questo punto al fan di Dylan, che risponde al nome di Robyn Hitchcock, non resta altro da fare che incontrare Brian Eno affinché nulla, parlando di psichedelia, di new wave e di punk, possa mai più essere considerato come prima.

Traduzione dall’inglese di Carlo Bordone

19.00

Scheda Bibliografica

Autore Robyn Hitchcock
Pagine 214 con disegni dell’autore
Formato cm 13 x 20 brossurato con bandelle
Hellnation Libri Unaltramusica
ISBN 9788867184606