Attivista, giornalista e studiosa femminista curda. Nasce a Konya, nella frontiera tra Turchia e Bakur (nord del Kurdistan), nel 1976. Si attiva politicamente durante gli anni trascorsi alla facoltà di giornalismo, impegnandosi per la causa della liberazione del suo popolo e conoscendo le prigioni dello Stato turco. Dopo la sua liberazione, viaggia nel Kurdistan come una giornalista della libertà, focalizzandosi sull’obbiettivo di dare voce alle donne curde, silenziate per secoli. Membro dell’Accademia di Jineolojî, Nagihan Akarsel fu la principale animatrice nella costruzione dei centri di ricerca e della facoltà di Jineolojî in Rojava, nonché parte del board editoriale della rivista «Jineolojî». Venne assassinata il 4 ottobre del 2022 da un sicario dello Stato turco a Suleymaniya (nel Kurdistan del sud, in territorio iracheno), mentre si recava nel luogo del suo ultimo progetto, cioè la Biblioteca, libreria e centro di ricerca delle donne curde, inaugurata un anno dopo il suo assassinio.


